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Giorgia Tribuiani vive a Pescara e dirige con Giulio Mozzi la Bottega di Narrazione.
Ha esordito nel 2018 con il romanzo Guasti, edito da Voland, e ha pubblicato per Fazi i romanzi Blu (2021) e Padri (2022). Del 2022 sono anche i racconti lunghi Binari, edito da Hopefulmonster nella collana Pennisole diretta da Dario Voltolini, e Superstar, edito da Tetra-.
È di prossima uscita, con Dino Audino Editore, il manuale Scrivere il perturbante.

Pezzi è il nuovo romanzo in attesa di pubblicazione

Sinossi

 

In un paesino rurale isolato dai monti e dalla neve, dove le persone non hanno nomi propri e le comunicazioni sono affidate ai “merli”, strani uccelli delle dimensioni di un bambino, giunge una domenica un pacchetto contenente la falange mozzata di un dito e il regolamento di un gioco. Partecipare è semplice: il “pezzo” appartiene a una persona della comunità, e tutti i compaesani hanno una settimana di tempo per indovinare di chi si tratti. In palio, la liberazione dell’uomo.

Gli abitanti del paesino sono sopraffatti dall’orrore e dalla pena: solleciti si riuniscono, analizzano la falange nei minimi dettagli, provano a contarsi e a riflettere su chi possa mancare, ma non vengono a capo della questione. L’indomani, perciò, i merli consegnano loro un nuovo indizio: un nuovo “pezzo” – un orecchio – del compaesano assente. Anche questa volta, tuttavia, osservazione e riflessione non portano alcun risultato, per cui il possidente del paese prova a risolvere la questione consegnando dei soldi ai merli affinché li portino al rapitore.

La mattina del terzo giorno, tuttavia, i merli tornano con un terzo pezzo e con una somma molto più cospicua di denaro: per dimostrare che la faccenda non ha nulla a che fare con i soldi, ma anche per incentivare la partecipazione e l’impegno, il rapitore alza la posta in gioco. Da questo momento i paesani, appurato che non siano i propri cari a mancare, diventano a poco a poco meno collaborativi, tengono per sé i presunti indizi; la preoccupazione per le proprie sorti economiche sostituisce quella per il malcapitato.

Tra tutti si distingue la figlia del possidente, decisa a sottrarsi al matrimonio combinato che la attende e a fuggire con il sarto. Certa che i soldi del premio possano fare al caso proprio, ruba l’ultimo pezzo ricevuto, scatenando le ire della comunità. Venuto a sapere dell’atto, suo padre, il possidente, con una lunga arringa sostiene davanti al villaggio che a sottrarre il nuovo indizio siano stati i merli, non c’è dubbio: si stanno prendendo gioco di loro, e dal primo momento non hanno fatto altro che portare sventura.

Irrequieti, rancorosi e ormai interessati ai propri desideri di riscatto economico più che alla salvezza di un uomo che neppure ricordano e che – è evidente – non doveva dunque avere un grande impatto sulle loro vite, i paesani cominciano a tormentare i merli, a torturarli. Mentre altri pezzi arrivano nel villaggio, due persone, scartabellando vecchi documenti e provando a indagare, si avvicinano finalmente alla soluzione; tutte le altre mettono invece in scena una vera e propria strage di merli, ormai capro espiatorio a tutti gli effetti.

I solutori del gioco riescono faticosamente a salvare gli ultimi due merli e a consegnare la risposta. Questa arriva all’uomo amputato, che torna a casa ormai morente: è stato lui a inviare ai compaesani i suoi stessi pezzi, diventando sì carnefice di se stesso ma riuscendo finalmente a essere ricordato e guardato nei minimi dettagli, pelo per pelo, neo per neo. In un villaggio insanguinato dalla strage, muore accolto dalla pazza del paese, che con l’ultimo gesto di pietà fa brillare l’unica possibilità di salvezza che rimane.

Padri

PEN Grant America for the Translation of Italian Literature” .

Titolo: Padri

Editore: Fazi Editore

Data Pubblicazione: 24 febbraio 2022

Diritti di traduzione: Fazi editore

Diritti cinematografici: Fazi editore

È un pomeriggio di primavera quando, con lo stesso corpo e la stessa età del giorno della propria morte, Diego Valli risorge. Si risveglia sul pianerottolo di quello che era stato il suo appartamento, tira fuori le chiavi, prova a infilarle nella serratura ma si trova faccia a faccia con il figlio Oscar, lasciato bambino e invecchiato ormai di oltre quarant'anni. Da qui, ha inizio una vicenda di riconciliazioni e distacchi, una storia intensa e sincera sul rapporto tra padri e figli e sulla necessità del perdono. Una volta riconosciuto il padre, Oscar affronta il comprensibile straniamento aggrappandosi alle incombenze della quotidianità, mentre Clara, sua moglie, non crede al miracolo e si oppone all'idea di ospitare in casa uno sconosciuto. A complicare le cose, si aggiunge l'arrivo di Gaia, la figlia della coppia, che torna nella città natale per trascorrere le vacanze. Di nascosto dalla madre, che è spesso via per lavoro, Gaia finalmente ha l'occasione di conoscere suo nonno: un uomo profondo, amante della musica, più simile a lei di quanto sia mai stato suo padre. Oscar, al contrario, scoprirà aspetti di Diego che non pensava gli appartenessero.

 

Dopo "Blu", Giorgia Tribuiani torna con un romanzo su una storia a tre voci di rabbia e dolore, parole non dette e seconde occasioni. Una riflessione sulla famiglia dalla trama originale in bilico tra realtà e impossibile per un'autrice che sa scavare nell'animo umano per far emergere il rimosso e stimolare la comprensione. «'Padri' testimonia come in minime storie possono rivelarsi spazi immensi. Un libro d'amore in senso largo, come accettazione e accoglienza dell'altro, quindi comprensione dell'umano al di là del proprio perimetro individuale. Certo c'è anche di più: la voce del perdono, la generosità di offrire sempre altre occasioni di fronte alla mancanza, all'assenza, ai sempre possibili errori che accompagnano i giorni che ci sono dati. Alla fine, verrebbe solo da dire, da parte di chi scrive come di chi legge: non è niene, è la vita soltanto». (Remo Rapino)

Blu allo Strega
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Ginevra, per tutti Blu fin da bambina, ha diciassette anni, frequenta il liceo artistico ed è una ragazza solitaria intrappolata in un mondo tutto suo fatto di rituali ossessivi e gesti scaramantici. I suoi genitori sono divorziati e Blu vive con la madre, una donna che lavora molto ed è spesso fuori casa. Blu ha un fidanzato, che non riesce a lasciare perché divorata dai sensi di colpa, un ragazzo che vorrebbe amare e di cui, invece, sopporta appena la presenza. L’unica cosa che ama davvero è l’arte, e disegnare risulta un’attività in cui dimostra di avere talento. Così, quando durante una gita scolastica assiste a un’esibizione di performance art, resta folgorata da quel modo di esprimere l’atto creativo e dall’artista stessa, fino a sviluppare per lei una vera e propria ossessione. A questo punto, i pensieri maniacali si fanno via via più opprimenti, finché la sua determinazione a essere una brava ragazza la porta a vivere uno sdoppiamento della personalità subdolo e pericoloso.
Un romanzo forte e diverso che ci trascina nella mente claustrofobica di un’adolescente, prigioniera di azioni morbose e incomprensibili manie, sino a svelarne il delirante meccanismo.
Il ritmo serrato, imprevedibile, e la densità della scrittura rendono in modo perfetto il tormento psicologico della protagonista e l’incessante lotta interiore per sconfiggere il suo doppio.
Un libro che conferma il grande talento di Giorgia Tribuiani, autrice nuova e originale, capace di immedesimarsi e rendere appieno l’essenza e il tormento dei suoi personaggi.  Remo Rapino

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