
Simone Salomoni nasce a Bologna nel 1979.
Laurea in Letteratura italiana contemporanea, sceneggia spot pubblicitari, video e esperienze di realtà virtuale immersiva. Una sua installazione è stata realizzata e proiettata nel cortile di Palazzo Foscari in occasione della Venice Art Night 2021.
Insegna tecniche di narrazione e storytelling nel corso per Expert Mixed Reality di FITSTIC (Fondazione ITS Tecnologie Industrie Creative) ed è docente della Bottega di narrazione diretta da Giulio Mozzi.
Titolo: Operaprima
Editore: AlterEgo edizioni, settembre 2023.
Diritti : r. vivian literary agency
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L’io narrante di operaprima di Simone Salomoni, pubblicato da Alter Ego, è un pittore sulla soglia dei quarant’anni. All’inizio del romanzo il protagonista riceve la visita inaspettata di Marie Bertrand, la donna che ha preso in affitto la casa accanto alla sua nelle montagne vicino Monghidoro. Marie si rivela interessata alla sua arte e anche a lui; ma l’uomo concentra la sua attenzione sul figlio di lei, Simone che ha diciotto anni, è bellissimo e molto sofferente. Tra i due si sviluppa una grande confidenza, un rapporto tra maestro e allievo: parlano di arte e di vita. Simone fa leggere al pittore i suoi racconti, posa per un ritratto, va con lui al fiume: la loro relazione è insieme casta e piena di sensualità, ma porterà a esiti imprevisti.
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Stefano Massini su Robinson:
http://simosalomoni.com/massini_robinson/
Nicola H. Cosentino su La lettura:
http://simosalomoni.com/cosentino_la_lettura/
Nadeesha Uyangoda su Internazionale:
http://simosalomoni.com/uyangoda_internazionale/
Alberto Trentin su Minima et moralia:
https://www.minimaetmoralia.it/wp/libri/cronache-da-nordest-3-operaprima-di-simone-salomoni/
"L’arte esiste solo se quello che facciamo viene conosciuto e riconosciuto dagli altri, senza gli altri restiamo soli, nessuna armatura, restiamo soli con la certezza che tutto potrebbe crollare, crollerebbe persino davanti al prodigio di un’opera nuova destinata a vincere il tempo."
Quando si comincia a leggere “Operaprima” già si percepisce un ritmo spietato e a poco a poco si delinea il suono che lo fa: è come il rumore delle pale di un elicottero che si alza e vola e se si fermano le pale tutto cade. Ma qui il ritmo non molla mai, avanza a colpi di sesso, di invenzioni, di meditazioni, di rabbia e disperazione e divertimento. Nell’eliporto dove infine riusciamo a toccare terra dopo questo potente e coraggioso volo si sente un profumo notturno di acqua e di fuoco. E restiamo per un po’ imbambolati, nel nuovo silenzio che si è fatto.
Dario Voltolini-autore di Invernale
"Operaprima è un inno all’Arte, alla centralità del coraggio e dell’autenticità nella creazione artistica. Con una prosa musicale e affilatissima, Simone Salomoni dà vita a un romanzo ad alta tensione dove amore e crudeltà si fondono e confondono: impossibile interrompere la lettura; impossibile dimenticare la potenza di questo romanzo dopo averlo terminato."
Giorgia Tribuiani
Leggere “Operaprima” ha qualcosa di inesorabile. Bastano poche righe per trovarsi immobilizzati da una voce narrante che non dà respiro e che impone a te – lettore, simile e fratello di chi scrive – lo scomodo ruolo di giudice. Più che su un personaggio specifico o uno specifico tipo umano, si è chiamati a prendere posizione sul fatto stesso di essere uomini e su tutto ciò che il vivere comporta: amore, sesso, ambizione, fallimento, desiderio, dolore fisico e morale, colpa. E poi l'arte, certo. Soprattutto l’arte. Sono pochi gli scrittori che hanno il coraggio di esporsi nel definire con tanta onestà e spietatezza che cosa l'arte sia. Nel farlo, Simone Salomoni non concede a sé stesso un solo passo indietro, un minimo arretramento rispetto alla responsabilità e al rischio, con un testo che è un concatenarsi di storie-specchio governate da una scrittura densissima ma mai faticosa, una lingua dove intensità e controllo raggiungono un equilibrio da autore nella sua maturità piena. “Corpi cavernosi” si fa leggere tutto d’un fiato e, chiuso il libro, riposto il file, continua a riproporsi nella mente di chi vi si è avventurato non già come riflessione o compendio o massima di vita (men che meno come fiammata retorica per épater les bourgeois), ma come fascio di domande irrisolte; ed è quel che ogni grande opera dovrebbe saper fare.
Valentina Durante
Titolo: Lo spettacolo carnale
Editore: Giulio Perrone Editore, Gennaio 2026
Agente: r.vivian literary agency
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Lo spettacolo carnale di Simone Salomoni è un romanzo-installazione che porta alla luce l'inquietudine spirituale tipica dell'arte contemporanea. Ed è un'indagine sull'identità, sull'amore, sulla necessità di rispecchiarsi in qualcun altro per diventare sé stessi.
Alessandro Zaccuri
Chi ha sposato l'arte lo sa: ha fatto un patto col diavolo. E il diavolo ti realizza i desideri per un po', ma alla fine ti reclama l'anima. Non c'è amore più malato, non c'è amante più appassionata ma sadica. Chi lavora con la fantasia, con le parole, conosce il prezzo psichico che reclamano sull'artista e su chi gli sta intorno. Pochi romanzi come questo ne hanno raccontato appieno il costo.
Gianluca Morozzi
Provincia e grande metropoli legate dal flusso invisibile e potente dell’arte e del denaro. Un matrimonio in cui si nascondono debolezze e che si frantumerà, nonostante la fede, nonostante l’abnegazione, perché si cade sempre, perché il peccato ci definisce più del bene. Un gioco continuo di maschere in cui l’arte è la grande metafora dell’illusione, dell’inafferabilità della vita. "Lo spettacolo carnale" è una discesa dell’io ai minimi termini di ciò che ci definisce nella relazione con gli altri.
Alessandra Sarchi
Questo è un romanzo spettacolare e carnale, sì, e feroce, ma soprattutto maturo, ambizioso nella struttura e sorretto da una prosa che è gustoso leggere con le orecchie, non solo con gli occhi.
È un romanzo che parla di lavoro – di come le cose vengono fatte, di cosa vuol dire farsi mangiare l’esistenza dal lavoro; parla di arte contemporanea, di matrimonio, di abiezione; di realtà virtuale, di gelosia e tradimento, di violenza. Di come l’amore sia crudele, perché implica il potere; di come succede che un uomo diventi il demonio distruttore di se stesso.
È in fondo una storia di amore estremo, scritta con amore estremo per la lingua.
Sandro Campani
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Sinossi
11 settembre 2021. Poche ore dopo avere presentato al New museum di New York As I day dead, la sua ultima opera di realtà virtuale immersiva, Vanes Percassi, cripto artista fra i più conosciuti al mondo, si trova nudo e immobile in un appartamento.
Dieci anni prima, dopo un lungo fidanzamento mai consumato, l’uomo − aspirante scrittore − aveva sposato con rito religioso una dottoranda in letteratura afroamericana: Lei. Il matrimonio, carico di attese e aspettative, naufraga dopo 635 giorni a causa delle velleità artistiche di lui e del tradimento di Lei. O almeno così sembra. La realtà dei fatti, ricostruita da un narratore che si rivolge direttamente all’ex sposo, è però molto più complessa di come appare e pone al lettore questioni che sembrano interrogare la natura profonda di ogni relazione sentimentale. Se l’uomo cerca di ripartire rifugiandosi nell’immaginazione e nelle possibilità della creazione artistica − e sembra riuscirci quando entra nelle grazie di Lucrezia Valentini, curatrice d’arte e produttrice di contenuti per adulti − la donna comprende che può ristabilire un ordine e salvare la propria Fede solo ottenendo l’annullamento del matrimonio. Quando la Sacra Rota respinge la richiesta di nullità da lei presentata, la situazione fra gli ex coniugi precipita in una spirale di accuse, vendette e violenze − reali o immaginate. Lei accusa l’uomo di averla sacrificata per rispondere a un appello, quello della scrittura, al quale non era stato chiamato; l’uomo, in seguito a un acceso litigio, immagina di uccidere la donna e spaventato dalla sua stessa immaginazione cerca un modo per ricomporre il proprio sé, una dissoluta trinità.
Per riuscirci decide di sposare l’ambiente BDSM e accettare per 635 giorni le pratiche di sottomissione interrazziale proposte dalla casa di produzione di Lucrezia. La scena iniziale è così l’atto conclusivo di una redenzione, una salvezza atipica.
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